005 LA PREPARAZIONE AL RISVEGLIO



LA PREPARAZIONE AL RISVEGLIO
Nel risveglio dobbiamo sempre aspettarci l’inatteso. Dio, che è sovrano, può fare qualsiasi cosa gli piaccia, anche quando va contro le nostre idee precostituite.
R. B. Jones, scrivendo circa il risveglio gallese, fa una bellissima analogia: “Alcuni anni fa una corrente calda chiamata El Nina, che normalmente viene prima di Natale, soffiò lungo la costa occidentale del Sud America con una forza che mai prima di allora si era manifestata; portò con sé piogge torrenziali che colpirono la regione desertica la quale non aveva visto la pioggia dal 1551. El Nina trasformò migliaia di chilometri di deserto in paradiso in un periodo incredibilmente breve e portò migliaia di robusti semi che erano stati in letargo dal 1551 a germogliare improvvisamente e a crescere con incredibile vigore” (Cieli aperti).
Il Risveglio è così.
Quando tutto sembra perduto, quando le condizioni sono al peggio, Dio improvvisamente manda il Suo Spirito Santo ed una nuova vita appare nella chiesa e lo sgorgare delle Sue benedizioni raggiunge le masse. Isaia disse: “Oh, squarciassi Tu i cieli e scendessi! Davanti a Te sarebbero scossi i monti”.
Non c’è da stupirsi che tutti gli scrittori, quando descrivono il risveglio, sostengano che è una influenza divina che sembra pervadere la terra. I cuori degli uomini sono stranamente riscaldati da una potenza che è versata in modi non comuni.
Non sarebbe meraviglioso se potessimo ricevere una tale visita da Dio?
Eppure molte persone sono ancora confuse su cosa sia una risveglio.
Ho sentito dei credenti pregare per un risveglio, senza dubbio aspettandosi qualche manifestazione soprannaturale che li esaltasse, riempiendo la chiesa e facendo sì che le persone non salvate in modo sovrannaturale si interessassero a Cristo senza che il loro impegno nel testimoniare o cercare le anime. Ma hanno torto.
Qualcuno una volta ha detto ad un grande predicatore: ”sacrificherei la mia vita per predicare come te”.
Lui sorrise e disse: “E’ esattamente quello che mi è costato”.
Nessuna benedizione di Dio arriva senza un costo.
Duncan Campbell del risveglio delle Ebridi dice: “Quando parlo di risveglio, non intendo un periodo di intrattenimento religioso, con folle che si riuniscono per ascoltare e godersi una serata di brillante musica gospel; non intendo una crociata evangelistica ben organizzata con molte conversioni. Il risveglio è piuttosto il fatto che Dio vada tra le persone, una coscienza della Sua presenza, la Sua santità, il Suo timore, una coscienza del bisogno di camminare in silenzio davanti a Lui e di non contristarlo (I risvegli di Lewis 1949-1953).
La maggior parte di noi ha sentito parlare dei risultati del risveglio più che dello sfondo e la preparazione ad esso. Sembra che in ogni risveglio tre cose siano fondamentali. 
1. Fondamenti
Nessun risveglio nella storia è semplicemente accaduto. Dietro le quinte ci sono stati incidenti, pianificazione, preghiera, sacrificio, fedeltà. Nel

grande risveglio del 1740 sotto Jonathan Edwards, il servitore di Dio aveva fedelmente predicato sermoni espositivi ad una chiesa che apparentemente era evangelica, ma pensò che il materiale dei suoi sermoni fosse un po’ troppo pesante e profondo. Nonostante l’indifferenza, l’apatia, la mondanità ed il cinismo, continuò ad insegnare la Parola di Dio. Nel mondo intorno a lui prevalevano ateismo, deismo ed indifferenza alle cose di Dio. Università come quelle di Harvard, Yale e Princeton, fondate per dare una preparazione sull’educazione cristiana ed una vita pia, a malapena avevano un iscritto o una persona dello staff credente.
Edwards, profondamente preoccupato dalla situazione, trascorse giorni e notti in preghiera, principalmente per la sua stessa chiesa e il suo popolo. Dalla sua preghiera scaturì il suo famoso sermone Peccatori nelle mani di un Dio furioso. Quando lo predicò portò una tale convinzione di peccato che le persone nella chiesa cominciarono a piangere. Altri si aggrapparono alle colonne che sostenevano la chiesa, gridando: “sto scivolando all’inferno. Dio, abbi pietà di me”. Ebbe inizio un tale movimento dello Spirito che si diffuse come fuoco nelle città e nei villaggi intorno.
Nell’analizzare il primo grande Risveglio Evangelico, il merito non va alla predicazione di Edwards o alla chiarezza del suo sermone, ma al fondamento sul quale lo Spirito Santo costruì, la fedele predicazione della Parola per mezzo di uomini come George Whitefield che avevano visitato Northhampton poco dopo che era iniziato il risveglio.
Edwards aveva un futuro genero, David Brainerd, che
, all’età di 22 anni era un santo uomo di Dio. Egli pregò e si consultò con Edwards, sempre sul fondamento della Parola di Dio. Brainerd passava giorni e notti in preghiera e poi andava dagli Indiani Pellirosse per predicare delle esposizioni molto profonde e talvolta pesanti della Parola di Dio. Immersi com’erano nella preghiera, questi sermoni produssero un risveglio tra gli indiani fino a che migliaia di donne e uomini che prima erano pagani poi lodavano Dio.
In Sud Africa la fedele predicazione e la preghiera di uomini come Ds van Lier, Andrew Murray, i suoi figli John ed Andrew Junior, van der Lingen ed altri posero il fondamento per il risveglio che si sparse per tutto il Sud Africa cento anni fa.
Dove sono i nostri fondamenti oggi?
Viviamo in una società irriverente, edonista che da pochissima enfasi alla Parola di Dio. Se vogliamo vedere un risveglio, dobbiamo tornare ai giusti fondamenti. 
2. Pienezza
“...siate ricolmi di Spirito” (Efesini 5:18).
Questa non è una affermazione controversa. E’ un chiaro imperativo.
Se non siamo ripieni dello Spirito, siamo disubbidienti e Dio non può benedirci.
Gesù disse: “Se voi Mi amate, osserverete i Miei comandamenti” (Giovanni 14:15).
Charles Finney sembrava presuntuoso quando diceva che chiunque può avere un risveglio in qualsiasi momento se è disposto ad accettare le condizioni di Dio. Di primo acchito sembrava che stesse cercando di aggirare la Sovranità di Dio, ma ciò che tentava di dire è che Dio benedice coloro che agiscono in base alla la Sua Parola e non alle proprie opinioni. Dopotutto Dio ha posto delle condizioni a Salomone quando ha detto: “...se il Mio popolo, sul quale è invocato il Mio Nome, si umilia, prega, cerca la Mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, Io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati e guarirò il suo paese” (2 Cronache 7:14).
Gesù disse ai Suoi discepoli di stare nella città di Gerusalemme fino a che sarebbero stati riempiti di potenza tramite lo Spirito Santo (Luca 24:49).
Che cosa fecero?
Trascorsero giorni in preghiera nella stanza di sopra in rigida obbedienza al Suo comandamento ed il giorno della Pentecoste furono riempiti di Spirito Santo.
Nel giro di una generazione l’intero mondo conosciuto era stato raggiunto dal Vangelo.
Una chiesa non vivificata vive al di sotto del normale stato di salute spirituale, ma Dio è disposto a guarirla quando essa è disposta ad accettare le Sue condizioni e ricerca la Sua pienezza.
Molte persone accusano Dio dell’assenza di risveglio, come se Lui fosse soddisfatto nell’avere una chiesa malata, talvolta per periodi fino a centinaia di anni alla volta, ma Dio non può essere ritenuto responsabile.
Jonathan Edwards , appena prima che il risveglio giungesse a Northhampton, disse:
Continuo a piangere e a singhiozzare per i miei peccati. Ho desiderato tanto un cuore rotto, e di prostrarmi davanti a Dio. Mi sento distrutto per la profondità della mia malvagità, orgoglio, ipocrisia e inganno che sono ancora nel mio cuore. Deve aver pregato fino a che ha sentito un senso di vittoria, perché subito dopo ha esclamato: Ho ottenuto coscienza della eccellente pienezza di Cristo. E’ così delizioso essere uniti a Cristo; a volte solo vedere il Nome di Cristo o menzionare anche una sola parola che lo riguarda ha fatto bruciare il mio cuore dentro di me; ho una tale coscienza dello Spirito Santo come Colui che santifica la mia anima, comunicando vita divina alla mia anima” (Select Works).
Non c’è da stupirsi che Dio abbia usato e benedetto il suo servitore!
3. Fede
“...senza fede è impossibile piacergli (a Dio)” (Ebrei 11:6).
Se è così, non possiamo aspettarci un risveglio fino a che non guardiamo a Lui con fede.
Duncan Campbell parla del risveglio avvenuto nelle Ebridi dopo che le persone hanno accettato le condizioni di Dio.
Alcuni avevano pregato per 20 anni.
Molti si erano umiliati e avevano affrontato la loro vita peccaminosa.
Duncan aveva appena predicato il suo primo sermone sull’isola. La chiesa affollata lentamente si svuotò, ma le persone erano riluttanti ad andare a casa e stettero vicino alla chiesa in un silenzio pieno di tensione. Improvvisamente si udì un pianto all’interno. Donald, uno dei giovani era aggrappato alla porta della chiesa piangendo: “Signore, non devi prenderci in giro hai promesso hai promesso”.
Aveva un peso per gli uomini e le donne per cui aveva pregato che non avevano risposto.
Continuò a pregare fino a che cadde sul pavimento esausto dallo scoraggiamento.
Altri continuarono a pregare.
La fede crebbe e all’improvviso Dio era in mezzo a loro. L’assemblea, mossa dallo Spirito, tornò in chiesa. Un’ondata di convinzione di peccato pervase coloro che erano radunati spingendo uomini e donne a supplicare Dio ad avere pietà.
Questa riunione iniziò al mattino ed andò avanti fino alle prime ore della mattina successiva, ma la convinzione di peccato era così grande e la loro sete così profonda che essi rifiutavano di andare a casa.
Ben presto altri si unirono a loro. Alcuni avevano camminato tutta la notte per essere presenti. Molti non riuscirono ad aspettare di essere in chiesa, così per strada caddero sulle proprie ginocchia per fare pace con Dio.
Da tutta l’isola arrivarono notizie del diffondersi del risveglio. Gli incontri di preghiera erano pieni cinque sere a settimana. A volte Duncan doveva smettere di predicare a causa delle grida di pentimento di molte persone.
Dio li aveva chiaramente visitati.
Visiterà anche noi?
Abbiamo disperatamente bisogno di Lui!

006 LA PREDICAZIONE DEL RISVEGLIO

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